Lunedì 5 agosto giornata stupenda il giro è programmato non manca nulla, entusiasmo, voglia di faticare, auto al seguito, tutto a puntino come un giro del genere richiede, non si possono eludere i particolari e più avanti scopriremo il perchè.
La sveglia non suona, in vacanza non funziona ed è una bellissima cosa, ci si alza da soli senza aiuti tecnologici o orologi, l'ora è quella del sole.
Dopo un' attenta e buona colazione si parte, il primo tratto per forza di cose va affrontato in auto, il passo del Gallo è chiuso alle bici (è disponibile un servizio bus e navetta), la partenza vera e propria avviene a Zernez appena fuori dal tunnel.
Francesca è in ammiraglia addetta alla logistica di supporto, io invece sono al vento con la specialissima.

Si parte la valle che porta al passo del Forno è veramente bella, pedali e ti guardi intorno, e nella testa ti suona la canzone di Max Pezzali che dice: "Basta un giorno così a
cancellare centoventi giorni stronzi e
basta un giorno così
a cacciare via tutti gli sbattimenti che
ogni giorno sembran sempre di più
ogni giorno fan paura di più
ogni giorno però non adesso adesso adesso
che c'è un giorno così"
Intanto la strada sale e l'andatura impostata dalla testa è prudente, si arriva al passo del Forno dopo 10 km circa, qui inizia una lunga e voloce discesa che termina alla dogana, si ritorna in Italia, si attraversano le periferie di Malles e Glorenza questi posti mi riportano indietro negli anni esattamente al 1986. Arrivato a Prato allo Stelvio mi accorgo che il caldo sarà insieme al dislivello della salita un duro ostacolo, la mia fortuna, forse è più giusto dire la mia organizzazione fà in modo che i rifornimenti idrici siano sempre alla portata, l'acqua diventa l'alleato numero uno, un valore aggiunto, se avessi dovuto cercare le fontane avrei passato molto tempo fermo senza pedalare con le dovute conseguenze. Finalmente la salita, la prima parte dolce con il rumore del torrente che scende da un lato e dall'altro il rumore fastidioso del traffico motociclistico e automobilistico che sale e scende, lo Stelvio affascina tutti, non è solo per i ciclisti, il rispetto e la tolleranza devono sempre essere a doppio senso.
La sveglia non suona, in vacanza non funziona ed è una bellissima cosa, ci si alza da soli senza aiuti tecnologici o orologi, l'ora è quella del sole.
Dopo un' attenta e buona colazione si parte, il primo tratto per forza di cose va affrontato in auto, il passo del Gallo è chiuso alle bici (è disponibile un servizio bus e navetta), la partenza vera e propria avviene a Zernez appena fuori dal tunnel.
Francesca è in ammiraglia addetta alla logistica di supporto, io invece sono al vento con la specialissima.
Si parte la valle che porta al passo del Forno è veramente bella, pedali e ti guardi intorno, e nella testa ti suona la canzone di Max Pezzali che dice: "Basta un giorno così a
cancellare centoventi giorni stronzi e
basta un giorno così
a cacciare via tutti gli sbattimenti che
ogni giorno sembran sempre di più
ogni giorno fan paura di più
ogni giorno però non adesso adesso adesso
che c'è un giorno così"
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RispondiEliminaVaiiii Roby, sei stato fortunato che non ero ancora arrivato a Livigno altrimenti il Foscano lo facevi a piedi con me, comunque a parte la battuta è un giro stupendo che non ti permette di sbagliare nulla altrimenti le tante ore passate in sella ti presentano il conto.
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